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Definizione di credito al consumo e finanziamento al consumo


Definizione di finanziamento o credito al consumo e andamento del credito al consumo nel 2023 oltre previsioni per il 2024 + codice del consumo in pdf


Il credito al consumo è una realtà oramai consolidata in Italia. Le statistiche relative la credito al consumo parlano chiaro: i dati dell'osservatorio sul credito al consumo dimostrano che questa forma di finanziamento era in continuo aumento, sebbene, rispetto agli anni passati vi sia stata una grossa flessione causata dalla attualissima recessione finanziaria. In parallelo, anche le società di credito al consumo erano in continuo aumento quale dimostrazione della veridicità dei dati raccolti da un istituto di Milano e Roma i quali avevano statuito una accelerazione del credito al consumo in Italia culminata con un picco massimo negli anni 2007 e 2008. Anche le società finanziarie leader nel credito al consumo confermavano questa linea di tendenza. Parimenti, l'accesso al mercato del lavoro in questo settore permetteva di lavorare nel credito al consumo in modo abbastanza semplice proprio perchè la domanda di credito al consumo era robusta.

E fin qui la storia del finanziamento al consumo. Arrivando ai giorni nostri, iniziamo a dire tutto è iniziato a deprimersi con la crisi a cavallo del 2008-09 (nota come dei mutui subprime): da allora è segui un continuo trend negativo il quale, forse, ha toccato i minimi nel biennio 2014 2015, mentre le previsioni del credito al consumo per il 2016 parlavano di una timida ripresa, forse, dell'ordine di uno 0,5-1% in parte confermata nel 2017/18. Staremo a vedere poi cosa succede il primo semestre del 2019 e se le previsioni del 2019 sarano rispettate o disattese come i passati anni. Per avere notizie statistiche più dettagliate sull'andamento del credito al consumo negli anni 2021 2022 andate su grafico + andamento e previsioni credito al consumo al 2024 in cui sono riportati i dati di un vero e proprio crollo causato ancora dalla pandemia da coronavirus che dall'attuale guerra Ucraina-Russia prima e della Palestina poi che non hanno fatto altro che amplificare le cause dell'andamento negativo dei consumi già attribuite sia, com'è naturale, dal venir meno di posti di lavoro che presuppongono la base reddituale cui ci accede al consumo rateale ma anche dal pessimismo psicologico dei consumatori che hanno paura di spendere per via dell'incertezza del futuro, soprattutto a seguito della galoppante inflazione Ma cosa è il credito al consumo?

La definizione di credito al consumo a livello pratico viene fornita da tante fonti, tra queste riteniamo che quella descritta da wikipedia sia la più chiara e completa e che secondo la quale per credito al consumo si intendono tutte quelle attività di finanziamento alle persone fisiche e famiglie che hanno la finalità di sostenere i consumi anche attraverso la rateizzazione dei pagamenti. Semplice! In questa sede non ci limiteremo alla sola definizione ma descriveremo anche la disciplina normativa che le ruota intorno. Infatti, la normativa che regola l'attuale legge sul credito al consumo parte da un organo sovranazionale: la Comunità Europea. Propria la disciplina comunitaria ha dato con più di una direttiva l'input affinchè il Legislatore Italiano ponesse in essere una riforma. Ed a proposito di direttiva europea diciamo che l'Italia ha completamente recepito le direttive comunitarie del 87/102 e del 90/88, le quali sono state inglobate nella legge n. 142 del 1992 che ha formalmente dettato i criteri del contratto di credito al consumo obbligatori per i mediatori creditizi oltre la definizione di credito al consumo. Dopo la suddetta legge, la normativa sul credito al consumo è stata ulteriormente inglobata nel d. lgs. nr. 385 del 1993, all'interno del quale, gli articoli 121 e seguenti recano le disposizioni in materia di finanziamento al consumo, nonchè, infine nel recente dal decreto legislativo n. 141/2010 che ha recepito la direttiva europea 2008/48/CE online. Ulteriore passo avanti è stato fatto altresì con l'emanazione del Codice del Consumo noto come D. L. n. 206/2005 il quale riassume tutti i principi sparse in parecchie leggi, anzi, dall'introduzione del 2005 all'odierno periodo è stato modificato ed integrato quasi con cadenza annuale. Tra le ultime novità, l'introduzione dell'Azione Collettiva o di Classe proveniente dai paesi anglosassoni dove è nota come Class Action in base alla quale i consumatori si possono riunire e intraprendere azioni collettive.

Noi, che, come tante, siamo una Guida sui Prestiti, vogliamo segnalarvi in particolare l'art. 4 del Codice del Consumo titolato "Educazione del Consumatore" perchè dovremmo essere proprio Noi Consumatori a vagliare le varie offerte provenienti dal finanziamento al consumo. Il testo del predetto art. 4 può essere consultato nella home page di questa guida sui prestiti la quale impronta tutti i propri articoli partendo, non a caso, dal citato art. 4. Per chi avesse interesse nel consultare l'intero Codice del Consumo in pdf aggiornato può scaricarlo gratutitamente da questo link: codice del consumo in pdf aggiornato. Concludendo, da una attenta analisi della disciplina del credito al consumo vediamo che questa è improntata verso la tutela di utenti e consumatori. Ma ciò non basta. Infatti, le maggiori associazioni del consumatore rivendicano un disegno di legge che sia in grado di operare una riforma del finanziamento al consumo in particolare nel settore relativo alla vigilanza e delle carte di credito rotativo al consumo dove, secondo loro, c'è scarsa trasparenza delle condizioni contrattuali. Secondo le suddette associazioni, le società di credito al consumo di concerto alla grande distribuzione, con le quali hanno convenzioni, sono rei di diffondere pubblicità ingannevole al fine di incentivare la vendita rateale di prodotti destinati al pubblico (vedi ad es. prestiti a tasso zero: sono reali?).



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